Giobbe 13:26 RIV Mobile Phone Wallpaper - tu che mi condanni a pene così amare, e mi fai

Giobbe 13:26 RIV Phone Background Pictures

Best Christian iPhone Wallpaper with inspirational Bible quotes on beautiful images and backgrounds. Download Giobbe 13:26 RIV mobile wallpapers with Bible verse quotes and share with your friends and family on any social media platform. Bible verse pictures were created based on verses from The Holy Bible in Italian (RIV). The Italian Bible 1927 translation is available in the Public Domain, which means that the RIV Bible is not copyright. (La Sacra Bibbia, Riveduta 1927 - Italiano)

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Giobbe 13:26 RIV

tu che mi condanni a pene così amare, e mi fai espiare i falli della mia giovinezza,

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Giobbe 13:26 Bible Cross References

This cross-reference page section has been added with the hope of bringing in-depth meaning and understanding to the Scriptures. The cross references below can help identify similarities between Bible passages. The verses below have been identified in our system as verses related to Giobbe 13:26 RIV. Please click on any image below to navigate to that specific Bible verse page.

Salmi 25:7 (RIV) »
Non ti ricordar de’ peccati della mia giovinezza, né delle mie trasgressioni; secondo la tua benignità ricordati di me per amor della tua bontà, o Eterno.

Rut 1:20 (RIV) »
Ed ella rispondeva: “Non mi chiamate Naomi; chiamatemi Mara, poiché l’Onnipotente m’ha ricolma d’amarezza.

Giobbe 3:20 (RIV) »
Perché dar la luce all’infelice e la vita a chi ha l’anima nell’amarezza,

Giobbe 20:11 (RIV) »
Il vigor giovanile che gli riempiva l’ossa giacerà nella polvere con lui.

Salmi 88:3 (RIV) »
poiché l’anima mia è sazia di mali, e la mia vita è giunta presso al soggiorno dei morti.

Proverbi 5:11 (RIV) »
perché tu non abbia a gemere quando verrà la tua fine, quando la tua carne e il tuo corpo saran consumati,

Geremia 31:19 (RIV) »
Dopo che mi sono sviato, io mi son pentito; e dopo che ho riconosciuto il mio stato, mi son battuto l’anca; io son coperto di vergogna, confuso, perché porto l’obbrobrio della mia giovinezza”.